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Il cielo s'è spostato
di Luca Berti

Dando un’occhiata agli articoli più condivisi dagli americani su Facebook nel 2011, al terzo posto – tra “Cosa i docenti vorrebbero davvero dire ai genitori” e “Genitori non vestite le vostre bimbe come delle barbone” – salta all’occhio un’interessante contributo della CNN in cui si tenta di dare una risposta a uno dei crucci che pare abbiano assillato gli americani a inizio 2011: “No, il vostro segno zodiacale non è cambiato”. Insomma, tra crisi e sparatorie, negli Stati Uniti era soprattutto essenziale sapere se il tatuaggio con lo scorpione andava cancellato perché in realtà  si era nati sotto il segno della bilancia.

Cos’era successo? Ebbene, qualche giorno prima, il 10 gennaio, il Minneapolis Star Tribune aveva pubbliato un articolo (poi aggiornato) in cui si spiegava gli effetti di un fenomeno noto già dai tempi di Ipparco di Nicea (130 a.C.), vale a dire che la posizione delle costellazioni dello zodiaco si sposta nel tempo. Perchè? Spiegone: a causa dell’effetto gravitazionale combinato di Luna e Sole la Terra gira su sè stessa un po’ come una trottola a fine corsa, con il suo asse di rotazione che “ballonzola” avanti e indietro formando un doppio cono che si chiude ogni 25’800 anni.

Per lo meno non è caduto, il cielo

Si tratta della cosiddetta precessione dell’asse terrestre, detta anche precessione degli equinozi, scoperta già  in tempi antichi. Analizzato da un punto di vista squisitamente geocentrico – che è poi la nostra percezione soggettiva dei movimenti celesti – l’effetto è quello di veder spostare lentamente il centro attorno al quale ruota la volta celeste. Oggi il nord coincide pressappoco con la stella polare nell’Orsa Minore, che difatti diventa il perno attorno a cui ruotano tutte le altre stelle durante la notte (e di giorno, ma non si vedono). Tra dodicimila anni l’asse terrestre (inclinato di 23 gradi e 27 primi rispetto al piano su cui si “trova” l’orbita del nostro pianeta) punterà  invece pressappoco verso la brillante Vega, nella Lira: sarà la nuova Polare. Prima di lei toccherà  – fra duemila anni – ad Alrai (in Cefeo), fra 5’500 anni ad Alderamin (pure in Cefeo) e fra novemila anni a Rukh (Cigno). Dopo Vega l’emisfero boreale non avrà  più una stella luminosa a guidare il cammino di navigatori e viandanti per novemila anni, fino a quando nel 23’000 l’asse punterà  in direzione di Thuban, nel Dragone. Il cerchio si chiuderà  2’500 anni più tardi di nuovo su Polaris.

Lo spostamento del polo celeste nei secoli

Che c’entra l’asse terrestre ballerino con lo zodiaco? C’entra, perché nel suo peregrinare in cielo il polo celeste si “porta dietro” le costellazioni zodiacali. Per essere più precisi ogni anno gli equinozi – definiti come il momento in cui il Sole attraversa il punto d’intersezione tra il percorso descritto in cielo dal Sole durante l’anno (detto eclittica) e la proiezione in cielo dell’equatore terrestre (chiamato equatore celeste) – si verificano circa 20 minuti prima rispetto al momento in cui il Sole ritorna nella stessa posizione dell’anno precedente rispetto alle stelle fisse. Ogni anno il Sole all’equinozio si sposta insomma di 50,26″ verso est (in senso orario) lungo l’eclittica. O, se preferite, ogni 71,6 anni il punto dell’equinozio si sposta di 1 grado. L’anno che intercorre tra un equinozio e l’altro dello stesso tipo (per esempio tra due equinozi di primavera) è chiamato anno tropico. Quello che invece intercorre tra due posizioni identiche del sole rispetto alle stelle fisse è chiamato anno siderale. Ora, siccome l’altrologia occidentale l’hanno inventata i babilonesi 3’700 anni fa, quando il polo celeste  puntava pressappoco tra l’attuale Polare e Thuban, ed è stata poi ripresa dai greci attorno al quarto secolo avanti Cristo (dopo la conquista della Mesopotamia da parte di Alessandro Magno), le costellazioni odierne sono spostate di 30° verso est per rapporto a quelle considerate dagli astrologi che si rifanno alle tradizioni antiche. Ciò significa che rispetto a duemila anni fa oggi il Sole entra in un segno con un mese di ritardo. Detta altrimenti: quando un astrologo (occidentale: quelli che più spesso usano l’anno tropico e non quello siderale) vi dice che il Sole si trova nel cancro è molto probabile che, astronomicamente parlando, si trovi in realtà nei gemelli. (Vedi la situazione per il 2006 tratta dalla tabella tratta da Astroarte.it)

Quando il Sole entra nelle costellazioniAnno 2006Quando il Sole entra nei segni
19 gennaioCapricorno22 dicembre (inizio dell’Inverno)
16 febbraioAcquario20 gennaio
12 marzoPesci18 febbraio
18 aprileAriete20 marzo (inizio della Primavera)
14 maggioToro20 aprile
21 giugnoGemelli21 maggio
20 luglioCancro21 giugno (inizio dell’Estate)
10 agostoLeone22 luglio
16 settembreVergine23 agosto
31 ottobreBilancia23 settembre (inizio dell’Autunno)
23 novembreScorpione23 ottobre
30 novembreOfiuco
18 dicembreSagittario22 novembre

I cancri dovrebbero quindi essere gemelli, ha fatto notare l’estensore dell’articolo del Minneapolis Star Tribune generando grande panico tra le masse dei tatutati statunitensi.

Panico e forse anche qualche crisi d’identità , siccome l’astrologia pretende in primis di poter descrivere il carattere di una persona dal suo tema natale (la posizione degli astri al momento della venuta al mondo). Come fare a spiegare a una persona che sino ad allora si era ritenuta riservata, sensibile, pantofolaia e lunatica (cancro) che in realtà  dovrebbe essere chiacchierona, mondana, capricciosa e irrequieta (gemelli)? Non si può! Quindi? Quindi meglio dire che considerando la reale posizione degli astri l’astrologia non funziona e tornare al cielo dei babiloneisi. E difatti gli astrologi interpellati dalla CNN si spendono nel ribadire che i dubbi dell’articolo del Minneapolis Star Tribune sono già  noti da anni, ma che sono infondati perché gli loro usano la posizione di Sole, Luna e pianeti rispetto alle stelle di duemila e rotti anni fa.

“L’astrologia è geocentrica – ha dichiarato al network americano l’astrologo Jeff Jawer -. In particolare relaziona la vita sulla terra all’ambiente terrestre, su cui le stagioni hanno l’effetto più rilevante. Per questo si usa lo zodiaco tropico”. In sostanza quello che Jawer sta dicendo è che l’astrologia non ha nulla a che fare con gli astri. Insomma: se un segno è più incazzoso di un’altro è perché è nato – mettiamo – in dicembre invece che in maggio: probabilmente crescere al freddo fa girare il chiurlo più facilmente da grande. La posizione del Sole alla nascita sta quindi solo ad indicare il momento dell’anno. Ma per questo non basterebbero i calendari?

Con la sua risposta Jawer sembra salvare la capra, ma si dimentica dei cavoli. Insomma: se l’astrologia è legata soprattutto alle stagioni, che c’entra la posizione dei pianeti? Per non farla lunga: a differenza del Sole, la Luna e gli altri astri del sistema solare non sono mai nella stessa posizione anno dopo anno. Non hanno nulla a che fare con le stagioni, eppure ogni giorno che il Cielo manda in terra una selva di astrologi in base alla loro posizione (sempre spostata di 30 gradi) prevede come andrà  la giornata agli esponenti dodici segni.

Dodici? Già, anche se in realtà dovrebbero essere 13. Durante l’anno il Sole attraversa anche la costellazione di Ofiuco che, a rigor di logica, dovrebbe finire pure lei negli oroscopi. Anche in questo caso gli astrologi fanno appello alla tradizione.

Però pensandoci… forse è meglio così visto che il tredicesimo incomodo ha un nome sgradevole:
– “Di che segno sei?”
– “Ofiuco.”
– “Salute!”

P.S. Se qualcosa non è chiaro, la colpa è della Luna che oggi non favorisce la scrittura divulgativa. Questo secondo un oroscopo pescato a caso dal web. Altri dicevano l’esatto contrario o nulla di che. Ma visto che posso scegliere tra una paletta di possibilità  tanto ampia, prendo quello che più mi conviene.

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